Questo è il canale podcast dell'Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Il canale viene utilizzato per distribuire interviste, testimonianze, lezioni e quant'altro possa essere di interesse per la nostra comunità... e non solo!
RSS Google Spotify Amazon Audible Youtube2023-12-26
La conversazione s’incentra sull’analisi del significato di un terrorismo femminile, sulle sue connotazioni principali, servendosi anche di interviste inedite.
La Tesi della dottoressa Bartoli evidentemente ha una sua originalità, poiché non è certo frequente analizzare la componente di genere nel terrorismo italiano degli anni ’70 del Novecento. Si parla infatti solitamente di terrorismo o di terroristi, riferendosi solo alla componente maschile. Il ruolo rivestito dalle donne non si adatta affatto agli stereotipi femminili, legati all’obbedienza, alla sottomissione, alla dolcezza, alla cura, ma la Bartoli precisa che il suo interesse è nato dal corso di Pensiero politico e questione femminile e dall’interesse per la politica in genere. Quello che l’ha colpita particolarmente è stata l’autonoma decisione femminile di farne parte, una scelta ideologica, e autodeterminata. Ha intervistato coloro che si sono dichiarate disponibili, mentre per qualcuna tuttora detenuta non è stato possibile avere un colloquio. La Bartoli ha sottolineato lo scontro terminologico con il rifiuto da parte loro del termine terroriste, poiché la loro convinzione era che il vero terrorismo fosse quello nero, negando anche l’esistenza di una autonoma questione femminile; la lotta di liberazione delle classi subalterne per loro ingloba la liberazione femminile. Interessante il punto di vista dell’unico ex brigatista intervistato, nome di battaglia Sergio, che ha rimarcato la parità di genere all’interno dei nuclei terroristi. La posizione unanime è che la loro fosse una lotta di liberazione dal capitalismo che oggi registra comunque una vittoria.
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